CONVOCAZIONE RIUNIONE OSSERVATORIO
7 SETTEMBRE 2023
Giovedì 7 settembre 2023 alle ore 18.30, è convocata la riunione dell’Osservatorio Permanente NO TMB Ama Salario presso la sede municipale di Piazza Sempione 15, per dibattere degli aggiornamenti relativi all’istanza di AMA per l’ex TMB di via Salaria
*** NOTA STAMPA 1 settembre 2023 ***
L’Osservatorio permanente NO TMB, riunitosi nella sede del Terzo Municipio il 31 agosto 2023, dopo aver esaminato l’istanza presentata il 22 maggio 2023 da AMA alla Regione Lazio per la realizzazione di un impianto di trattamento delle terre di spazzamento nella sede di via Salaria 981, esprime profondo disappunto e parere negativo alla realizzazione dello stesso.
L’Osservatorio si chiede come sia possibile che le istituzioni dimentichino la storia di questo territorio provato dai miasmi e dalle esalazioni provenienti dai rifiuti trattati e stoccati all’interno dell’impianto stesso. Per anni i cittadini hanno contestato la localizzazione dell’impianto AMA Salario, troppo vicino alle abitazioni e all’asilo.
Durante la gestione del TMB la relazione di ARPA dimostrò le gravi criticità in cui operava tutta la struttura, bocciò il funzionamento dell’impianto e ne denunciò i rischi e gli impatti sull’ambiente e le persone.
E’ bene ricordare i gravi fatti avvenuti durante la gestione del TMB: la morte di un operaio nel 2013, l’incendio del 2 giugno 2015, l’incidente del 2017 in cui un braccio di un mezzo meccanico urtò il soffitto della vasca di ricezione dei rifiuti causando il distaccamento di un pannello in cemento che cadde contro la portiera del mezzo stesso, il grave incendio dell’11 dicembre 2018 da cui si sviluppò una colonna di fumo lunga 5 km e larga 1 km che coprì la città.
Dopo l’incendio del 2018 i cittadini chiesero rispetto, da parte delle istituzioni, per la salute pubblica, per l’ambiente e per il territorio. L’AIA fu revocata nel 2019. Tutti questi eventi portarono i cittadini a richiedere la bonifica e la riqualificazione del sito.
A gennaio 2022 l’assessora Sabrina Alfonsi fece riferimento ad un progetto di “bonifica integrale dell’area, inclusa la demolizione dell’impianto TMB. In parallelo, avvalendoci della collaborazione delle Università, avvieremo la progettazione di un grande polo cittadino per attività destinate all’economia circolare, per il riuso e il riciclo dei materiali, e un parco pubblico. Una parte dell’area continuerà ad ospitare le attività del Centro di Servizio AMA, come la sede zonale, il rimessaggio e l’officina dei mezzi, un’isola ecologica a servizio del quartiere.”
Oggi la scoperta di un nuovo progetto di AMA per un impianto di trattamento a via Salaria, è inaccettabile per i cittadini che dopo aver subito per anni i miasmi si aspettano di essere risarciti con aree pubbliche e invece ora temono di dover tornare a vivere con le finestre chiuse.
Analizzando la documentazione presentata da AMA, l’Osservatorio rileva che la gestione del nuovo impianto di trattamento prevede nuove emissioni odorigene come si evince dal testo dello studio preliminare di impatto ambientale “la presenza di rifiuti a matrice anche organica, potenzialmente odorigena”, “dovranno essere garantiti almeno 2,5 ricambi/ora di aria. L’aria aspirata sarà convogliata verso il sistema di abbattimento e quindi immessa in atmosfera. La stima della portata di aria da trattare, calcolata sulla base dei ricambi orari di cui sopra, ammonta a circa 110.000 m3/h. Tale flusso di aria è caratterizzato, da un punto di vista qualitativo, dalla composizione merceologica del rifiuto stesso che, come detto in precedenza, è estremamente variabile in funzione del periodo dell’anno e dell’ambito territoriale in cui viene raccolto.”
Si rileva, inoltre, che nelle tabelle presenti nella relazione sui vincoli i dati non sono corretti poiché la prima scuola è un asilo e si trova a 150 metri, non a 870 m come riportato in tabella. La zona è fortemente ventosa, densamente abitata e la prima casa si trova a 50 metri dall’impianto.
Pertanto, l’Osservatorio nel ricordare che la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo nel 2013 si pronunciò pesantemente contro la localizzazione dell’impianto troppo vicino al centro abitato “Raccomanda vivamente di prestare maggiore attenzione, in linea con le pertinenti direttive dell’UE, alla selezione degli impianti per i rifiuti e per lo smaltimento dei rifiuti, rilevando che l’impianto biomeccanico di Villa Spada si trova indubbiamente nel posto sbagliato e auspicandone la delocalizzazione, data la sua vicinanza al centro abitato”, chiede agli Enti competenti di esprimere parere negativo alla localizzazione di qualsiasi impianto di trattamento in via Salaria 981.
L’Osservatorio ribadisce la sua disponibilità a contribuire alla costruzione del futuro dell’area raccogliendo l’ambizione che la stessa amministrazione dice di perseguire con un centro di eccellenza dell’economia circolare che sarebbe invece incompatibile e vanificato dalla realizzazione dell’impianto come richiesto da Ama. Auspichiamo inoltre che l’Osservatorio sia chiamato in causa nelle valutazioni che gli enti preposti dovranno fare.