Verbale riunione 14 gennaio 2022

Partecipanti alla riunione: il presidente Paolo Emilio Marchionne, gli assessori municipali Christian Raimo, Matteo Zocchi e Paola Ilari, la presidente della commissione ambiente del municipio Simona Sortino e il consigliere municipale Lorenzo Spizzichino.

Il presidente Paolo Marchionne ha introdotto la riunione on line facendo innanzitutto riferimento alla conferenza dei servizi in corso da novembre e al ruolo dell’Osservatorio che non è certamente esaurito, dovrà diventare un luogo di impulso di discussione e di partecipazione rispetto alla progettazione di cosa dovrà diventare il sito di via Salaria. Il sopralluogo al sito AMA di via Salaria del 7 gennaio u.s., alla presenza dell’Assessora Capitolina al ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, del Presidente della IV Commissione capitolina ambiente, Gianmarco Palmieri, del direttore generale pro tempore dell’AMA Maurizio Pucci, degli assessori municipali Christian Raimo e Matteo Zocchi, aveva lo scopo di osservare ciò che resta dell’impianto del TMB per poter valutare le azioni da intraprendere per il progetto di bonifica e riqualificazione del sito. L’ipotesi è quella di utilizzare i finanziamenti della Regione Lazio e del PNRR per la demolizione del TMB e la bonifica dell’intera area. Nel frattempo è necessario avviare un progetto di riqualificazione. Il sito resterà con destinazione urbanistica industriale di proprietà di Ama ci saranno gli uffici, la sede zonale, il rimessaggio, l’officina dei mezzi e un’isola ecologica di dimensioni ridotte, semplicemente di servizio al quartiere. Il presidente ha precisato che non sarà un luogo per nuovi impianti o per trattamento dei rifiuti.  Una parte dell’area verrà riforestata per ospitare un parco pubblico che verrà messo in relazione con il parco del Tevere, ci sarà un teatro, un centro di educazione ambientale, un centro per il riuso creativo e servizi per il quartiere. Un progetto che possa essere una forma di restituzione ai cittadini. All’interno dell’area gli spazi mensa potrebbero essere luoghi di incontro, si potrebbe prevedere lì la sede in cui si riunirà l’Osservatorio. Marchionne propone per la metà di marzo una riunione dell’Osservatorio con l’assessora Alfonsi dentro l’impianto.

Secondo Christian Raimo il sito insiste su un’area di circa 70mila mq, per la bonifica la cifra che si arriva ad ipotizzare è consistente (circa 18 milioni di euro) ma potrebbe non essere sufficiente.  Il primo lavoro da fare, in tal senso, sarà una valutazione del grado di trasformazione o ricostruzione delle strutture esistenti in base a quella che sarà la nuova destinazione d’uso. L’AMA ovviamente non ha alcun interesse a perdere in termini di valore economico o di valore d’uso e questo è uno degli aspetti nevralgici da dover tener presente nel fare proposte che possano avere chance di trovare interesse nella proprietà che pur essendo pubblica, (AMA lo è al 100%) è comunque gestita da un CDA che non può permettersi di procurare danni all’erario. Raccogliendo questa preoccupazione alcuni interventi ricordano l’ipotesi, già avanzata in passato, di trasferire la sede degli uffici AMA di via Calderon de la Barca in via Salaria.

Alcuni esprimono perplessità e preoccupazione in merito alla volontà dell’Assessora capitolina di voler portare in via Salaria, 981 un’isola ecologica, oltre alla rimessa ed officina dei mezzi, già presenti nel sito. La preoccupazione è quella che da un’isola ecologica di rango locale, si possa tornare ad ospitare un’impiantistica volta al trattamento dei rifiuti, secondo un’escalation già nota.

Il presidente Marchionne rassicura i partecipanti circa la sua totale indisponibilità a favorire una strategia di questo tipo, sottolineando, in tal senso, l’importanza che riserva ad un percorso il più possibile partecipato, in primis, da chi ha animato la prima fase della battaglia contro il TMB e, in seconda battuta, da tutti quei soggetti, pubblici e privati, che potrebbero aver interesse nel prendere parte alla riqualificazione dell’area.

In questo senso le idee non mancano, così come buone pratiche, vicine o replicabili. Alcuni, cogliendo la natura e la mission dell’AMA, si dicono interessati e disposti a considerare la collocazione di un centro per il riuso dei materiali, magari con attività realizzate da enti non profit a sostegno di soggetti svantaggiati. Altri accolgono con favore l’ipotesi di collocare lì la sede di università o di enti di formazione e documentazione sui temi della sostenibilità, del riciclo dei rifiuti, del riuso, ecc.

Si tratterebbe di ipotesi di lavoro percorribili, in parte già presenti nel vecchio progetto di Laura Melara, come ricorda Raimo, che propone di includere nel percorso Acea, ENEA, il Ministero della Transizione Ecologica, il Banco Alimentare, gli Scout, RFI.

Non servono solo buone idee, ma anche la possibilità concreta di realizzarle; fondamentale è occupare lo spazio dal punto di vista progettuale ma anche da quello fisico.

Per trovare possibili partner in termini di una visione alternativa della fruizione degli spazi urbani, non è necessario andare lontano. Subito fuori dal civico 981 di via Salaria, si trovano interessanti percorsi di riqualificazione urbana che si stanno già misurando con difficoltà vecchie e nuove. Da una parte, l’esperienza di City Lab, per quanto riguarda la riqualificazione dell’ex cartiera (la pandemia giunta pochi mesi dopo la presa in carico dell’intero sito, ha rappresentato un imprevisto e prolungato stop); dall’altra quella dell’Associazione TWM Factory, un hub polifunzionale, uno studio dedicato ai lavoratori del settore culturale e creativo presente nell’area di Roma smistamento che ha preso forma in un immobile concesso in comodato d’uso da RFI.

I presenti, con pochissime eccezioni, sembrano convergere sull’opportunità di presidiare il sito e i progetti che il Comune vorrà realizzarci. Una prima ipotesi ampiamente accolta è quella di svolgere le prossime riunioni dell’Osservatorio proprio all’interno dell’ex TMB, affinché diventi un luogo simbolico di incontro della cittadinanza.

A questo scopo sarà sempre più necessario che l’attuale compagine dell’Osservatorio possa essere allargata ad altri soggetti strategici per orientare nel senso più giusto la riqualificazione del TMB. Per ciò che concerne il futuro dell’Osservatorio si potrebbe aggiornare il nome e gli obiettivi, un nome di sintesi tra il vecchio e il nuovo (tra le ipotesi Osservatorio No TMB – Progetti ambientali per il Terzo Municipio oppure Osservatorio ambientalista del Terzo Municipio). Per il presidente Marchionne l’Osservatorio dovrà essere un luogo di impulso, di partecipazione su quello che il sito di via Salaria dovrà diventare.

Come sottolinea il presidente la riunione, che si chiude su questo punto, rappresenta solo il primo passo di un percorso che non intende prescindere dalla modalità di lavoro della co-progettazione e che, anzi, punta a coinvolgere un numero crescente di altri soggetti, pubblici e privati.

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